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Another Kind of Bob Dylan

by Michele Bonifati

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Idiot Wind 06:03
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about

Ci sono quelli che ascoltano Bob Dylan. Poi ci sono i dylanologi. I dylanisti. I dylaniani. E i dylaniati.

Noi dylaniati abbiamo una parola che è un po’ il nostro incubo privato, e la parola è menestrello. Tutte le volte che Dylan viene a suonare in Italia (cosa che per fortuna accade spesso) i giornali annunciano l’evento presentando Bob Dylan come il menestrello (o il menestrello di Duluth). Ora, al di là del fatto che il menestrello sarebbe un artista di corte agghindato in maniera feudale, questo significa che chi scrive quegli articoli ha un’immagine di Dylan che non esiste più da qualche tempo. Una bazzecola, un’inezia: cinquantun anni appena. E gli spettatori casuali, che si aspettano di ammirare un impegnato cantautore che con chitarra e armonica esegue brani di impegno sociale dai testi fluviali, rimangono generalmente spiazzati da quell’indecifrabile figura poco illuminata che fa tutt’altro, che non tocca la chitarra neppure per sbaglio, che suona il pianoforte o l’armonica o nulla, mentre una band gli suona intorno. Ma non è colpa di quegli spettatori casuali: è colpa della definizione di menestrello.

E poi c’è un tormentone che è: Non mi piace la voce. Questo ce lo dicono quelli che Bob Dylan non lo amano, non lo tollerano, ne apprezzano le canzoni solo se eseguite da altri. Non mi piace la voce: quante volte lo abbiamo sentito, questo sprezzante commento su Dylan? E tutte le volte, noi dobbiamo trattenere l’impulso di chiedere: quale voce, esattamente? Quella di Blowin’ in the wind? Quella di Stuck Inside of Mobile With the Memphis Blues Again? Quella sciropposa di Lay, Lady, Lay o quella strillata della Rolling Thunder Revue? Quella adenoidale dell’Unplugged di Mtv o quella ringhiante di Tempest? Ha avuto così tante voci, Bob Dylan, che quella critica generalista non ha senso, per noialtri dylaniati.

E la faccia, l’espressione di quegli spettatori casuali, che aspettano invano di sentir cantare Hurricane, o di ascoltare una Mr. Tambourine Man eseguita esattamente com’è stata incisa più di cinquant’anni fa, con la stessa voce e gli stessi suoni, e non capiscono perché l’artista decida di stravolgere le sue stesse canzoni. La risposta è: perché l’artista è un Artista, non un juke-box. E le canzoni nella loro forma originale sono lì, intoccate, sui dischi. Con un paio di belle version alternative reperibili nelle varie Bootleg Series. Le canzoni non sono morte, cristallizzate nel passato. Dylan non è morto negli anni Sessanta. E quando gli hanno chiesto di eseguire per contratto certi brani in un certo tour, lui li ha eseguiti, quei brani. Ma, per aggirare l’obbligo, li ha arrangiati in chiave reggae (ed erano belli anche in chiave reggae!).

Quel che si dimentica spesso - ma che Michele Bonifati in questo disco ci ricorda - è che Bob Dylan non è soltanto un poeta, un instancabile autore di versi geniali e testi indimenticabili, o un cantante dalla voce cangiante che sembra sempre sul punto di sgretolarsi ma non si sgretola mai. Lui, come tutti noi sappiamo, è anche un formidabile autore di canzoni. Di melodie indimenticabili. Di intuizioni compositive straordinarie.

Another Kind of Bob Dylan lo dimostra: non ci sono più i famosi testi, non c’è la famigerata voce: c’è una reinterpretazione strumentale che si spinge al confine di territori quasi jazz, c’è la bellezza delle melodie fuse una nell’altra, in alcune tracce.

Allora non vi resta che scoprire quale dimensione raggiungono le canzoni di Bob Dylan prive del cantato.

Gianluca Morozzi

credits

released October 19, 2016

Another Kind of Bob Dylan
Michele Bonifati - Electric Guitar, live electronics

1. Sara/Simple Twist of Faith (Bob Dylan) 08.10
2. Masters Of War (Bob Dylan) 10.15
3. Idiot Wind (Bob Dylan) 06.01
4. On Garrett's Side (Michele Bonifati) 09.13
5. North Country Blues (Bob Dylan) 10.01
6. With God On Our Side/Worried Blues (Bob Dylan) 05.33


Thanks to Bill and Luisa.

Recorded and mixed: 4-5 January 2016 at Bombanella Soundscapes, Maranello (Modena). 
Sound Engineer: Davide Cristiani

24asl/2016

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